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E’ strana la vita, quante volte ci è capitato di vedere una bella ragazza e non avere il coraggio di accennare un sorriso o anche solo un saluto?
Eppure da che è mondo l’amore ha sempre prevalso e nonostante l’uomo nel tempo abbia messo davanti a se tutti gli ostacoli possibili al normale decorso di questo sentimento, lui imperterrito, ha continuato a conquistare cuori in tutte le epoche. Anche Torino è stata testimone di un grande amore… di un amore antico, quando la città era una grande pianura fra le colline e le montagne.
Lui era piemontese, anche se allora non si parlava di regioni così come le intendiamo noi oggi. Lei francese, “noblesse oblige”, raffinata ed elegante quanto basta per farsi notare da lui. Un buon partito il suo, poteva restare in Francia ed invece il destino la porta in Italia, proprio a Torino. Non si sa come, ma fu amore a prima vista. Lui il ragazzo, era un tipo determinato che non si faceva impressionare ne s’intimoriva davanti ai bei modi di lei, ed essendo intraprendente (e sfacciato) non esitò ad invitarla per una passeggiata. Da subito la reazione di lei fu fredda,,, come non poterla capire visti i tempi e l’epoca, ma poi pian piano, si accorse che il giovane aveva fascino, era brillante ed intelligente.
Lui la incuriosiva molto, nonostante la mole (era un po’ massiccio) era gentile. Si insinuava nei suoi pensieri, e quando il vento si spingeva dalle colline verso le montagne, aveva l’impressione di sentirne il profumo. A lui di lei piaceva la dolcezza e si divertiva molto quando indispettita s’infilava in percorsi tortuosi che la rendevano meno elegante ma non meno affascinante. Decise cosi che la doveva incontrare, aspettandola al delimitare del parco ai piedi della collina. E fu così che si trovarono, lui bello nella sua figura e lei splendida nel suo portamento. Non ebbero bisogno di parole, si guardarono e si unirono in un unico abbraccio. “Ti ho aspettata” disse lui stringendola forte. Lei sorrise, i lunghi capelli sospinti dal vento brillavano alla luce del sole: “mi chiamo Dora” disse lei limpida come l’acqua… e fu per sempre.

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Armando Di Dio Martello

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